Il 27 settembre, nella cornice della Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, si è tenuta la presentazione del nuovo Laboratorio Nazionale “Informatica e Società” del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica (CINI).
“Informatica e diritti: la rivoluzione digitale per la società” è stato il tema dell’incontro (video integrale: http://webtv.camera.it/evento/10001).
La Presidente della Camera Laura Boldrini ha aperto i lavori con i saluti istituzionali, soffermandosi su una delle iniziative in assoluto di maggior importanza relativamente al digitale di questi ultimi anni, ovvero la Dichiarazione dei diritti in Internet, redatta da una commissione di esperti appositamente istituita.
Il Presidente del CINI, Paolo Prinetto, ha presentato il Consorzio cui aderiscono 44 Università pubbliche. “Grazie ad attività di ricerca di base e applicata nei vari settori dell’informatica, di formazione avanzata e di trasferimento tecnologico, il Consorzio mira a “creare valore aggiunto alle Università consorziate, al Sistema Industriale, alle Pubbliche Amministrazioni e in generale al Sistema Paese, in quanto rappresentante della quasi totalità della Informatica accademica italiana. Il Consorzio coinvolge potenzialmente oltre 1.300 professori e ricercatori dei due Settori Scientifico Disciplinari INF-01 (Informatica) e ING/INF-05 (Ingegneria Informatica)”.
È seguita una introduzione del professor Juan Carlos De Martin, Direttore del Laboratorio, il quale ha ricordato come “la riflessione sulle conseguenze sociali dei calcolatori elettronici sia iniziata prestissimo: già con Alan Turing, John von Neumann e Norbert Wiener. Da allora la riflessione non si è mai interrotta e ha permesso - a chi l’ha portata avanti - di capire e governare al meglio la rivoluzione digitale in tutti i settori, dall’economia alla pubblica amministrazione, dai diritti umani all’educazione.
È urgente che anche l’Italia rafforzi la comprensione – ampia, interdisciplinare, strategica – del digitale, una comprensione in stretto rapporto con le riflessioni fatte a livello internazionale, ma mirata agli specifici problemi e alle opportunità del digitale nel contesto italiano.
Sulla base di questo perimetro di intervento, il nuovo Laboratorio del CINI intende candidarsi a ricoprire un ruolo strategico a livello nazionale per il rafforzamento della cultura digitale intesa in senso ampio, dall’analisi delle opportunità e dei rischi ai modelli di crescita economica, dall’educazione al policy-making.
Inoltre, legando in maniera forte - e fin dal suo esordio - il Laboratorio Nazionale al tema dei diritti, si possono creare le basi per una nuova sensibilità della comunità degli informatici per i sempre più importanti temi sociali”.
È seguita la lectio “Dignità umana e privacy nell'era del digitale” di Luciano Floridi, professore di Philosophy and Ethics of Information presso l’Università di Oxford e direttore del Research Oxford Internet Institute. Nella sua relazione ha ampiamente argomentato come “La protezione della privacy è la protezione dell’identità personale e, di conseguenza, la privacy deve essere difesa come parte della dignità umana”.
La prima sessione dei lavori, “Per una educazione digitale”, ha visto gli interventi di Anna Masera, public editor de La Stampa e direttrice del Master in Giornalismo all'Università di Torino, Luca De Biase, giornalista, responsabile di “Nova 24” del “Sole 24 Ore”, Marina Miserandino, dell'Associazione “Icaro ce l'ha fatta”, Giorgio Ventre, direttore del Dipartimento Ingegneria elettrica e delle tecnologie dell'informazione all'Università di Napoli Federico II e coordinatore del Progetto “Programma il futuro” in collaborazione con il MIUR, Lorella Zanardo, attivista, documentarista, scrittrice.
Alla seconda sessione, “Per una sicurezza digitale”, hanno partecipato Barbara Carfagna, giornalista RAI, Roberto Baldoni, direttore del Laboratorio nazionale Cybersecurity del CINI, Carlo Blengino, penalista, Francesca Bosco, ricercatrice cyber-criminologa di UNICRI - United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute, Stefano Quintarelli, deputato, presidente del Comitato d'indirizzo dell'Agenzia per l'Italia digitale.