Il WG intende approcciare il tema delle Digital Humanities partendo dalla prospettiva tecnologica, da qui il nome Cyber Humanities. Con il termine Cyber si intende focalizzare tutti quegli aspetti applicativi dell’area ICT (incluso il fattore umano) che interessano o possono interessare il dominio umanistico. In questa prospettiva, e in accordo alla legge di Say, il WG intende aggregare e supportare un miglioramento dell’offerta dell’accademia e della ricerca nazionale dal punto di vista ICT verso il dominio umanistico, al fine di generare una domanda sempre maggiore in termini di volumi, di consapevolezza, di sfide.
Le Digital Humanities (DH), nate già negli anni ’60 del secolo scorso, rappresentano un ambito di ricerca applicata fortemente interdisciplinare che fonde l'uso di strumenti, metodologie e tecnologie digitali con lo studio, l'esplorazione e l'analisi di discipline umanistiche come archeologia, letteratura, storia, filologia, filosofia, linguistica, biblioteconomia, ecc.. Questa disciplina, generalmente guidata da umanisti, ha spesso visto quest’ultimi agire per individuare e adottare tecnologie, spesso sviluppate per altri scopi, al proprio dominio di studio. Il mondo dell’ICT è generalmente relegato in un ruolo di servizio anche a causa del fatto che il mondo umanista viene visto come un di cui rispetto ai propri temi di ricerca puramente tecnologici.